Inciucio?
Non è un’alleanza e nemmeno un patto per il Governo. Bisogna essere seri: quello tra M5S e Forza Italia è un accordo unicamente finalizzato a spartirsi due delle tre più alte cariche dello Stato.
Accordo da cui Forza Italia esce distrutta: la resa è stata su tutta la linea e non si capisce la strategia di Berlusconi in tutto questo, ma soprattutto se ce ne sia una.
Certo è che del progetto del ‘94 e del 2008 rimangono ormai solo le ceneri.
Dal canto suo il M5S inizia a misurarsi con la realtà e comprendere che in una democrazia parlamentare non si parla di “inciuci”, ma di “trattative e accordi” per garantire la miglior rappresentanza delle forze politiche in campo.
Ed è così che una forzista di primo pelo, uno degli architetti dei numerosi salvacondotti che durante l’ultimo Governo di centrodestra venivano studiati al Ministero di Grazia e Giustizia per salvare Berlusconi dai procedimenti in corso, viene eletta alla seconda carica dello Stato coi voti del M5S, lo stesso movimento che aveva spergiurato che mai si sarebbe piegato a tali pratiche e che sempre avrebbe combattuto esponenti politici come la Senatrice Casellati.
Ecco la prima mutazione dei duri e puri che, una volta raggiunta (o quasi) la tanto agognata maggioranza relativa, sono pronti a votare la fedelissima berlusconiana, in cambio dei voti di Lega e Forza Italia per portare alla Presidenza di Montecitorio il già rigorosissimo Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico.
È la politica parlamentare, bellezza. E i grillini l’han capito molto bene. I loro elettori meno.